Acchiappiamo uno sceicco

Cellino vuole il Leeds, e si è stufato del giocattolino sardo, questo si è capito.

Cellino ha deciso di vendere? Questo non si capisce.

Ma ancor di più, non si capisce chi stia scarabocchiando questa storia fantasiosa sulla squadra, importunata ora da cinesi, americani e sceicchi in ordine cronologico sparso. La questione più seriosa è stata, da una parte, il continuo rincorrersi di date, e dall’altra, la pseudo sicurezza della stampa di un nuovo proprietario arabo, lo sceicco qatariota che prima ha acquistato la Costa Smeralda, e ora sarebbe intenzionato ad accaparrarsi il Cagliari.
La cosa è fatta, Cellino aspetterebbe il 14 febbraio per ufficializzare… ma il giorno di S. Valentino arriva e passa, e non succede nulla.
E’ solo questione di ore, continuano a dire, appena si saprà il vincitore delle regionali avrete in nome del compratore. Va bene che lo spoglio è stato di una lentezza indicibile, ma non è durato settimane, e ancora silenzio assoluto. Nel frattempo un noto giornale di finanza afferma che gli sceicchi non sono assolutamente intenzionati ad acquisire una squadra di calcio italiana e tantomeno sarda. Apriti cielo: tifosi che, inferociti, commentano la falsa notizia e si dicono sicuri di un contratto già depositato e firmato da un celebre notaio cagliaritano.

Ma non è finita qui. Su alcuni blog compare una vignetta ironica in cui Ibrahimovic racconta che il suo sogno è sempre stato quello di giocare al Cagliari, e nel frattempo certa stampa ipotizza il prossimo ricco mercato della squadra isolana. Diversi giornali parigini, traendo spunto dal chiacchiericcio italiano, danno spazio alle loro preoccupazioni sull’eventuale passaggio del loro Ibra al Cagliari e la situazione diventa sempre più grottesca.

Fatto sta che, a oggi, dei qatarioti non c’è neppure l’ombra, dei cinesi nemmeno e degli americani, chi lo sà.

E noi stiamo lì lì per retrocedere. Alla faccia dello sceicco, incurante del nostro destino.

Fuga di notizie

Avete mai notato leggendo i quotidiani o ascoltando i telegiornali che esistono una serie di espressioni che vengono continuamente utilizzate dai giornalisti?

 
Cresce l’attesa; atteso vertice; grande attesa per l’incontro; zona impervia; in arrivo i giorni della merla; in arrivo il grande freddo; tempestivo intervento; vivo allarme; bottino magro; stroncato da infarto.
Lancette avanti: torna l’ora solare. Lancette indietro: torna l’ora legale.

Tragica fatalità; ammasso di rottami; lamiere contorte; squallida vicenda; netto rifiuto; una tragedia che si poteva evitare; rabbia e sgomento; efferato delitto; cresce il tragico bilancio dei morti; il paese assiste attonito; non scartiamo nessuna ipotesi.
Il rilancio del mezzogiorno; il rilancio dell’economia; monito del Papa; accorato monito del Papa; appello del Papa;  fuga di notizie; è iniziata la ripresa; la ripresa non c’è ancora; aria di crisi.
Le stragi del sabato sera; domenica di fuoco sulle autostrade; disagi per chi viaggia; smentite le previsioni.
Va avanti l’inchiesta; il no della procura; il magistrato ha disposto l’arresto.

I ragazzi della Roma bene; Milano da bere; l’Italia ponte sul Mediterraneo; i paesi che si affacciano; i paesi emergenti; le tigri asiatiche.
Ha inizio la grande kermesse; lutto nel mondo del cinema; spaccatura sui diritti tv; in campo per centrare il primo obiettivo; stagione sfortunata; ed è subito Inter; è ancora Cagliari (ehm, questa purtroppo è più rara…).

  

40 anni fa

 

12 aprile 1970

 

CAGLIARI CAMPIONE D’ITALIA

 

 

 

CAGLIARI-BARI 2-0 (1-0)

(Cagliari, 12 aprile 1970)

Cagliari: Albertosi; Martiradonna, Mancin; Cera, Niccolai, Poli; Domenghini, Nenè, Gori, Brugnera, Riva – All.: Scopigno.

Bari: Spalazzi; Loseto, Zuckowski; Diomedi (61’ D’Addosio), Spimi, Muccini; Canè, Fara, Spadetto, Colautti, Pienti – All.: Matteucci.

Arbitro: De Robbio di Torre Annunziata.

Reti: 39’ Riva, 88’ Gori.

 

 

 

“Lo scudetto del Cagliari rappresentò il vero ingresso della Sardegna in Italia. Fu l’evento che sancì l’inserimento definitivo della Sardegna nella storia del costume italiano. Questa regione rappresentava fino agli anni Sessanta un’altra galassia. Per venirci, bisognava prendere l’aereo e gli italiani avevano una paura atavica di questo mezzo di trasporto. La Sardegna aveva bisogno di una grande affermazione e l’ha avuta con il calcio, battendo gli squadroni di Milano e Torino, tradizionalmente le capitali del football italiano. Lo scudetto ha permesso alla Sardegna di liberarsi da antichi complessi di inferiorità ed è stata un’impresa positiva, un evento gioioso. La Sardegna era fino ad allora nota per la brigata “Sassari”, ma le sue vicende furono un massacro”

 

Gianni Brera

 

 

 

“Il Cagliari campione esalta e i sardi e chi gli ha creduto. E’ stato e rimarrà autore di una impresa sportiva che trascende il mero significato di un torneo di calcio pur tanto importante e seguito. Il valore della sua affermazione è almeno doppio rispetto alle precedenti in libro d’oro. Ha vinto superando squadroni famosi da quando calcio è calcio; ha dissolto gli avvilenti tabù del clima mediterraneo, avverso per generale convinzione alle grandi prestazioni atletiche ed al durevole mantenimento della condizione psicofisica, ha smentito ancora la conclamata psicologia degli italiani che si vuole comicamente traumatizzata dai continui viaggi in aereo. Le conseguenze dell’impresa cagliaritana possono veramente incidere sull’evoluzione del costume nazionale, non soltanto per quanto riguarda lo sport. Smentire dei tabù psicologici significa altresì costringere un popolo a rivedere le proprie superstizioni, rettificare dati che si volevano scientifici e non sono, dimensionare certi alibi fin troppo comodi per tutti. Il Cagliari ha potuto tanto giocando a calcio. Né sembra arguibile che tale affermazione venga accolta con il minimo dubbio. Lo sport è indice primario di vita civile”.

 

Gianni Brera

 

 

 

Come dicono gli 883

Curva Nord

 

  • Potevo io perdermi la prima di campionato del Cagliari? Sì… e non sarebbe la prima volta, d’altronde…
  • Potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di vedere il debutto di Allegri sulla panchina cagliaritana? Senz’altro, tranquillamente…
  • E sottrarmi all’esordio di Marchetti  in porta? Certo, ma figuriamoci…

 

Ma era da tempo che non andavo al Sant’Elia e mi piaceva l’idea di rimettere piede nello stadio.

Così, spinta da cotanto interesse e perché no, anche dalla curiosità di vedere il nuovo taglio di capelli di Daniele Conti, mi sono lasciata convincere e sono stata risucchiata negli spalti roventi della Curva Sud.

Sì, proprio così, la gradinata domenica era proprio infuocata, ma d’altronde era la prima giornata… Il fatto di essere imbrigliati in una sorta di gigantesca scatoletta di tonno, circondati dal metallo delle tribune che in un giorno d’agosto ci facevano apparire come spiedini nella griglia, avrà avuto poca importanza per la maggioranza dei tifosi cagliaritani, ma non per me che in pieno delirio ero convinta di avere una decina di veri raggi solari conficcati in testa, con Alberto Angela che mi sussurrava all’orecchio i danni derivanti dal riscaldamento del globo terrestre.

 

Ma il tifoso si vede anche in queste occasioni, quando non demorde e segue la squadra ad ogni condizione…

Spinti dal motto del bravo supporter, abbiamo così deciso di vedere la partita nel miglior modo possibile e, sbattendocene altamente delle indicazioni del biglietto (ci relegavano in una fila in basso… A noi! Ma scherziamo?), abbiamo deciso di impossessarci dei posti centrali dalla quale si vedeva ogni filo d’erba (forse sarebbe stato meglio avere la vista offuscata, ma questa è un’altra storia).

Ok, è anche vero che abbiamo dovuto zampettare per la curva in cerca di nuovi posti liberi quando ci si presentavano di fronte i veri proprietari (abbonati, tra l’altro), ma era una questione di onore e il nostro vero posto con visuale cartellone pubblicitario, MAI l’avremo occupato!

E poi, vuoi mettere le nuove conoscenze durante il via vai?

 

La partita è andata un po’ così, il primo tempo l’abbiamo vinto noi, il secondo la Lazio… Mi sembra che la mia analisi non faccia grinze e non aggiungerei nient’altro (neanche nei commenti, grazie) a questa mia soddisfacente, seppur breve, analisi tecnica del match.

 

Da notare le simpaticissime frasi rivolte dalla Nord al traditore di turno, Foggia, che a me facevano sorridere, a lui, non credo; gli utilissimi altoparlanti il cui borbottare ha fatto insospettire i più della presenza al microfono di Maurizio Costanzo; gli applausi finali alla squadra, nonostante… il secondo tempo perso; i commenti divertenti del pubblico rivolti soprattutto al portiere Marchetti; e gli incontri curiosi con: il sosia di Magalli, quello di Benito Urgu e la gemella di Antonella Clerici (senza pancione, però).

 

A fare da contorno alla lunga giornata trascorsa a Cagliari un bel giro al Poetto con la Sella del Diavolo a fare da sfondo, le saline colorate di un rosa intenso grazie al tramonto e la radio accesa a sentire le ultime interviste. Una giornata quasi perfetta, e via verso casa, con la convinzione che anche quest’anno la nostra squadra ce la farà…

 

Incredibile Scoop

Coverciano – Dopo la sofferta sconfitta ai rigori contro la Spagna, Donadoni è stato esonerato.

 

Dall’alto del suo ruolo di salvatore della Patria si è auto-promosso Commissario Tecnico il Cavalier Silvio Berlusconi che potrà poggiarsi dell’aiuto di PierSilvio e Silvia Toffanin nel ruolo di vice allenatori, al posto dei mai ricordati Bortolazzi e Buso. Preparatore atletico Sandro Bondi che sostituisce Andreini, con l’aiuto di Carlo Giovanardi (preparatore dei portieri) che manda così a casa Bordon.

 

Momenti di imbarazzo quando la Brambilla non si è vista designare nessun ruolo da protagonista sulla scena. Ma con grande abilità lo stesso Berlusconi ha gettato acqua sul fuoco. Vittoria si occuperà della stiratura perfetta dei capelli di Camoranesi, della depilazione delle sopracciglia di Borriello, e della rasatura dei baffi di Toni.

 

Voci di corridoio affermano che la notte appena trascorsa sia stata alquanto tormentata per il neo Ct, consapevole di essere stato battuto da un paese “comunista”. Non per questo è stata una nottata infruttuosa, tutt’altro.

Dalle prime conferme ufficiali, Berlusconi ha promesso al Paese il passaggio di Torres alla Nazionale italiana (chiare sono le sue origini sarde), convinto anche grazie alla proposta di diventare il commentatore ufficiale del Grande Fratello al posto di Pasquale Laricchia nell’edizione pre-serale di Buona Domenica.

 

Prima della firma del contratto, il neo Ct è riuscito abilmente ad inserire tra i vari punti una clausola ad personam che indica che in caso di ampia vittoria dal 2 a 0 in su, sarà lo stesso allenatore ad entrare in campo e siglare la rete del k.o. finale, tra l’esultanza della folla, conscio che le sue qualità tecniche non hanno niente da invidiare ai suoi coetanei Cassano e Del Piero.

 

Per tutti i giocatori della Nazionale, ad eccezion fatta per quelli del Milan, gli allenamenti sono previsti la domenica pomeriggio dalle 15 alle 17. Teatro della preparazione non sarà più Coverciano ma Arcore nei mesi invernali e Porto Rotondo in quelli estivi. Le sedute di defaticamento avranno luogo al Billionaire, sotto l’attento controllo di Fede e delle sue Meteorine.

 

E’ stato inoltre precisato che per volere dello stesso calciatore, Torres farà parte del nuovo cast de La Talpa condotto da Paola Perego.

Tutta la squadra, dopo la deludente prestazione agli Europei, dovrà riallacciare il rapporto con i tifosi italiani. Ruolo importante è quello che è stato ritagliato a Gattuso: spetterà a lui riavviare il dialogo con le coppie di fatto.

 

Onde creare invidie e insane rivalità, Panucci sarà costretto a mettere da parte le sue qualità di poliglotta -scordandosi così l’inglese e lo spagnolo- e parlare esclusivamente pochi rudimenti di italiano con qualche calata romanesca. Chiellini, Grosso e Buffon faranno uno stage gratuito di un anno al Milan; gli stipendi chiaramente saranno pagati dalle squadre di provenienza.

 

Nella sua prima conferenza stampa, Berlusconi ha inoltre lanciato pesanti accuse contro la Classe arbitrale, rea di voler mettere un Commissario Tecnico sotto ricatto, ribaltando il volere dei tifosi. “Mi vogliono ghigliottinare adesso, azzopparmi”, con chiaro riferimento agli inquietanti e alquanto sospetti infortuni di Cannavaro e Barzagli, assenze che hanno indebolito la squadra per l’intero cammino degli Europei.

 

Il Commissario Tecnico si ritiene unico responsabile delle vittorie della Nazionale ed estraneo a ogni tipo e grado di sconfitta che comunque, prevedrà il ricalcolo di falli, fuorigioco, ammonizioni ed espulsioni, per assegnazione di un più giusto risultato (almeno in chiave psicologica).

Voci di corridoio affermano che Torres abbia appena firmato per entrare a far parte del cast definitivo della sit-com i Cesaroni in onda su Canale5, nella parte del bibitaro della Garbatella.

 

Tutti noi auguriamo al tecnico e al suo staff un buon lavoro, nella speranza di poter ambire a grandi risultati degni dei Campioni Del Mondo.

Squadra al completo

[Berlusconi scherza simpaticamente con i suoi nuovi compagni, facendo il gesto delle corna a Pirlo]

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La domenica del calcio…

UOMO DEL MIO TEMPO

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo